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L'esperienza non è ciò che accade a un uomo.
E’ ciò che un uomo fa di ciò che accade.
(Aldous Leonard Huxley)

Nulla comunica la condizione spirituale di una persona più nettamente e convincentemente del suo comportamento fisico
Stanislavskij

 

Vi siete mai chiesti cosa c’entrano corpo e relazione?

Tutti noi comunichiamo tutti i giorni con parole, gesti ed espressioni; ci relazioniamo con decine di persone, nei contesti più disparati, lavorativo, familiare, con gli amici, in strada, al supermercato, in palestra…. Nella migliore delle ipotesi ci focalizziamo su quello che diciamo, scegliamo le parole da usare per cercare di farci comprendere al meglio da chi ci ascolta e trasmettere il nostro messaggio. Ogni tanto, cosa già più rara,  prestiamo attenzione al tono di voce, al volume, insomma a tutto quello che dà colore a quello che diciamo.

Ma quante volte ci fermiamo ad osservare cosa accade al nostro corpo quando comunichiamo? Quante volte ci focalizziamo su come cambiamo noi e come cambia il nostro corpo quando entriamo in relazione con gli altri? Che cosa ci succede quando cerchiamo di farci comprendere, quando rispondiamo ad una domanda, quando lottiamo per un obiettivo, quando siamo arrabbiati, allegri, infastiditi, sereni, disinteressati….? Quante volte ci ricordiamo di avere un corpo?

In realtà corpo e relazioni sono molto più connessi di quello che pensiamo! 

Quando parliamo di corpo, parliamo di azioni. Le azioni fisiche sono il biglietto da visita di ciascuno di noi. Provate a pensare al corpo attraverso le azioni che compie tutti i giorni; decine o forse centinaia. Queste azioni diventano i nostri comportamenti “fisici” che non sono altro che maschere che indossiamo nella relazione con gli altri. Provate a pensare a quali azioni fisiche agite quando dovete dare un feedback negativo ad un vostro collaboratore, quando dovete consolare vostro figlio per qualcosa andato storto o viceversa rimproverarlo, quando dovete rispondere ad una chiamata che non volevate ricevere, studiare quella cosa che non vi va di studiare, completare urgentemente un lavoro che scade a breve, dire dei no, dire dei si, uscire con degli amici che non vedete da tempo…

Quali azioni fisiche agite tutti i giorni?

Le azioni definiscono il tessuto delle nostre relazioni. Attraverso il corpo si vivono le maschere e si agiscono i diversi ruoli nella vita di tutti i giorni. Queste maschere, ci servono, ci aiutano, ci permettono di stare in relazione. Ma che cosa succede se mettiamo sempre le stesse maschere?  Spesso finiamo per non scegliere più la maschera più adatta alla situazione che stiamo vivendo ed alle persone che abbiamo davanti. Le maschere si fissano, talvolta rigidamente, e limitano la nostra capacità di esprimerci autenticamente, impedendoci di attingere alle risorse comunicative che abbiamo a disposizione.

Grotowski diceva “Abbiamo troppe maschere. L’anima e il corpo sono isole remote…” 

Cosa fare?

1. Osservarsi! Riconoscere cosa accade nel nostro corpo quando comunichiamo con gli altri. Chiedersi: com’è il mio corpo adesso? 

2. Dare un nome preciso all’emozione che si sta provando! Le emozioni si traducono nel nostro corpo e raccontano qualcosa di noi, di quello che ci sta accadendo. Le emozioni ci forniscono informazioni importanti su come funzioniamo. Chiedersi: cosa sto provando? In quale parte del corpo l’emozione di manifesta?

3. Riconoscere l’azione fisica che l’emozione genera! Sorrido, stringo i pugni, corrugo la fronte, ho il respiro corto, contraggo i piedi, piego le spalle…? Le azioni sono le nostre maschere.

4. Sperimentare maschere diverse! Quando la maschera non ci serve o ci ostacola può essere utile indossarne un’altra e ritrovare quella dinamicità e flessibilità che permettono di rimanere sempre in contatto con i propri bisogni. La ricerca della nuova maschera può passare dalla ricerca di una nuova azione fisica! 

Osservare, riconoscere, sperimentare le azioni fisiche che ci mettono in relazione con gli altri, ci permette di identificare vecchie abitudini non più utili e scoprirne di nuove, riattivando le risorse espressive e relazionali di cui disponiamo.

Come farlo?

Indossando la maschera “che ci occorre”ed adottando le azioni fisiche che caratterizzano quella maschera! Volete agire come una persona allegra e socievole? Indossate la maschera “socievole” ed agite le azioni fisiche della persona socievole. Volete comunicare in modo più assertivo? Volete adottare decisioni in modo più veloce, essere determinati…etc. etc.? Indossate le relative maschere. Piano piano diventa più facile indossare quelle maschere e agire quelle azioni. Potremmo anche scoprire che ci appartengono molto più di quello che pensavamo.

Indossare consapevolmente una maschera ci libera dalle nostre maschere!

E voi quali maschere indossate?